giovedì 13 marzo 2014

My life in Tanzanìa (Capitolo 16) -Che se magna in Tanzania?-

Mambo!

Una delle domande più frequenti che mi vengono poste è …

che se magna in Tanzania?

Che è una delle domande davvero più gettonate.
La mia amica tedesca , il mio amico inglese o la mia amica Coreana  ,per esempio, mi hanno fatto tante domande sulla Tanzania. Dalla lingua, ai safari, dalla vita quotidiana ai trasporti.
Ma ,invece, la prima domanda che mi viene posta dai miei connazionali è :

Che se magna in Tanzania?

Credo che dietro questa domanda ci sia un pizzico di adrenalina.                                                              
Cioè, uno magari si aspetta che io risponda: 

“…Piatto tipico della Tanzania è carne di leone speziata  con contorno di uova di fenicottero…”  

Quando invece rispondo che i principali piatti sono a base di riso, pollo, verdure, pesce e ugali , noto quasi una delusione.
L’ugali è uno dei piatti base della cucina Tanzana.
L’ugali è un alimento  di farina di mais e acqua. Ed è molto simile alla nostra polenta ,che noi in genere mangiamo calda ,e in Tanzania ,invece, viene servita fredda.
E’ senza sale, perché è accompagnata da altre pietanze  molto speziate. Come appunto il pollo, la carne di manzo, pesce o verdure.
E viene mangiata in genere con le mani, cosi' come tutto il resto.
Ora…sta cosa di mangiare con le mani non è mica semplice.
Mi sono  trovata ad avere difficoltà a  mangiare  con le mani a pranzo con un amico, un simpatico tassista di Zanzibar, in locale tipico e assolutamente non turistico, dove le posate non erano, credo, neppure conosciute.
E non che voglia adesso fare la schizzinosa o l’europea  posh.
No ,no .
Vi dico che è proprio difficile  mangiare il riso con le mani. Ci vuole allenamento.
Io che avevo da poco imparato ad usare bene  i chopsticks (bacchette) al giapponese. Argh
In realtà si mangia ,è vero con le mani, ma non ovunque. Dipende dove sei.
Ma se vai in posti locali aspettati di non trovarle.
 C’è anche  da dire che la cucina occidentale è arrivata ampiamente pure in Tanzania.
Spesso mangiano  hamburger e  patatine .
E il pollo fritto (questo ,particolarmente ,lo adorano). Con tutte le varie salse (Bbq ,mayo, ketchup ,mustard  ecc)
Tutto molto americano. Tutto molto unto. Più è unto, più a loro piace.
Se io avessi seguito la loro alimentazione, sia tanzana ,che ,questa pseudo-americana ,sarei diventata ,con tutta probabilità , la  Mami di Via col vento.
Come raccontai precedentemente(nel capitolo 10 ) inizialmente  rimasi sconvolta dai supermercati ,perché ,c’era poca roba. Perlomeno, non tutta la roba che troviamo in Italia .
Spesso per fare una normale spesa mi ritrovo a dover fare i giri del mondo.
 In questo caso il giro della Msasani Peninsula.
 Ovvero delle volte compro la carne in un posto, il pollo in un altro,  il pane in altro ancora e le verdure dalla parte opposta. Ci vuole una mattina per fare la spesa.
Basta organizzarsi. Non è come da noi ,che ,se devi fare la spesa  vai dentro un supermercato e li  trovi quello che ti serve. Se non trovi qualcosa, al massimo puoi girarne due (raro).No.
Qui devi fare sightseeing tour della città. In bajaj ovviamente. Il che rende la cosa ancora più divertente.
Basta organizzarsi. Come tutte le cose.
Un giorno vai in un posto a comprare una cosa e il giorno dopo vai in un altro a prenderne altra.
Ai supermercati gestiti dagli indiani (che qui in Tanzania sono i “ricchi imprenditori”) spesso preferisco le botteghe  tanzane gestite esclusivamente da gente del posto. Sia perché  voglio aiutare  l’economia locale e sia perché i costi sono meno proibitivi dei supermercati.

Per esempio.
Un pacco di cereali. Della nota marca che abbiamo anche in Italia. Quella con il gallo stampato su, per intenderci.
In Italia costerà, un pacco da 500 gr, sui 3 euro.
Ecco in Tanzania lo trovi a 6/7 euro.
Come raccontavo nei post precedenti ,i prezzi dei prodotti  sono ,delle volte, raddoppiati.Soprattutto dei prodotti importati.
Motivo per cui cerco di scegliere  spesso prodotti locali e nella maggior parte dei casi mi trovo abbastanza bene.
Tipo farina ,zucchero, pane, yogurt, biscotti, acqua, succhi di frutta, spezie, riso e cereali, legumi.
Mangiare fuori è molto comune. Anche per la gente meno ricca.
Riesci a fare un pasto completo con ,esempio, pollo e patate, a 2000 Ths (Scellini Tanzani). Meno di 1 euro.
Parliamo  di street food (cibo da strada)
Consiglio ,però , questi posti , alle persone forti di stomaco . Un mio amico, italiano, ha mangiato un paio di volte lo street food e poi vi dico solo che non l’ha più fatto. A voi l’interpretazione.
Ci sono poi i ristoranti diciamo “intermedi” e poi, ovviamente, quelli più cari.
I costi variano anche dal tipo di pietanze che vengono servite e soprattutto dalle bevande che scegli. Chiaro è che se scegli un vino al posto dell’acqua o della birra i prezzi lievitano tantissimo.
Sono grandi amanti di birra. E sono produttori, anche .Le birre locali, a mio avviso, sono buone (anche se io non sono una grande intenditrice).Loro comunque ne vanno pazzi, a quelle  importate preferiscono quasi sempre quelle di loro produzione.
Mi viene chiesto tante volte….ma l’acqua naturale?
L’acqua in bottiglia è reperibile ovunque. E' sempre sigillata e non ha costi esagerati.
Ci sono varie marche di acqua in bottiglia, anche frizzante.
Per quanto riguarda soft drinks ne hanno di tantissimi tipi.Vanno matti per tutte le varie coca aromatizzate alla ciliegia ,limone,vaniglia,  ecc (che in Italia boicottiamo totalmente).
Famosa è una bevanda (analcolica) chiamata Tangawizi (leggi tangauezi), allo zenzero (molto buona).
Quasi tutti i drinks vengono venduti in bottiglie di vetro che poi restituendole ti viene rimborsata una parte (il famoso “vuoto a rendere”, che non ho mai capito come mai sia applicato ovunque tranne che in Italia).
In più ,accanto alle famose aziende internazionali di bevande ,ci sono anche quelle di produzione locale ,che vendono tantissimo. Una nota marca tanzana partita  dai succhi di frutta  ha fatto talmente tanti soldi da essere diventata anche nota nel settore alimentare, immobiliare, nautico ,logistico,packaging (imballaggio),e da poco pure in quello televisivo.
Una dedica a parte va alla frutta.
Credo di aver mangiato l’ananas più buona del mondo. Ha proprio un altro sapore.
Poi, che ve lo dico a fare, ovviamente il mango, le banane  e la papaya sono buonissimi.
Anche un altro  frutto mi piace tanto , si chiama  Jackfruit (vedi foto in basso) che dovrebbe essere però originario dell’India.
Come frutta secca ,sono famosi i cashew nuts (anacardi),che usano anche come condimento dei piatti principali.
Famose sono anche le spezie. Ce ne sono di mille tipi. C’è solo l’imbarazzo della scelta.
Dalla cannella al curry dalla vaniglia alla noce moscata. Solo per citarne alcune.
Ultimi, ma non meno importanti, caffè e  the.
Che loro bevono tantissimo. Parliamo di caffè solubile si intende. Io  comunque lo bevo volentieri(sicuramente più buono della famosa catena americana!)
Il tè è buonissimo, specialmente quello al ginger (zenzero) e alla vaniglia.
Spero di non aver tralasciato nulla!
Alla prossima!! 



 
Jackfruit

Banane

Ananas

Banane verdi ( Ndizi)

Vegetables 

Ananas,Mango,Banana

Chiosco di frutta

Ugali con carne(beef) e verdure a parte

Riso e pollo (stavolta le posate me le avevano date!)

Pesce alla griglie e patatine

Aragotine e patatine






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